Ink Exchange by Melissa Marr

autore:Melissa Marr [Marr, Melissa]
La lingua: eng
Format: epub
ISBN: 9780061214707
Amazon: 0061214701
editore: HarperCollins
pubblicato: 2009-03-30T00:00:00+00:00

Capitolo 19

Quando Leslie si svegliò, a notte fonda, vide Niall disteso accanto a sé, febbricitante, in un bagno di sudore. Non si agitava, anzi era perfettamente immobile. Persino il suo torace sembrava non muoversi più.

Leslie lo afferrò per una spalla e lo scosse. «Niall?».

Lui batté le palpebre, poi si sedette e si guardò intorno. «È successo qualcosa? È entrato qualcuno? Ti hanno fatto qualcosa?».

«No». Era caldissimo, molto più del normale. «Stai male, Niall. Aspetta».

Leslie andò in bagno e prese un piccolo asciugamano per le mani. Lo inzuppò d’acqua fredda e tornò da lui. Niall aveva di nuovo chiuso gli occhi, disteso sull’enorme letto di Seth. Se non avesse avuto l’aria di essere sul punto di svenire, a Leslie sarebbe parso un vero spettacolo. S’inginocchiò sul letto e gli passò l’asciugamano gelato sul volto e sul torace. Lui non si mosse. Non aprì gli occhi. Il cuore gli batteva a un ritmo talmente accelerato che gli vedeva pulsare la giugulare.

«Pensi di farcela ad alzarti e uscire insieme a me? Posso chiamare un taxi», mormorò lanciando un’occhiata intorno in cerca del suo cellulare.

«Un taxi per andare dove?».

«In ospedale». L’asciugamano era già caldo e la pelle di Niall non si era affatto rinfrescata.

«No. Niente ospedale. Rimaniamo qui oppure andiamo al loft». Aprì gli occhi e la guardò. Non era uno sguardo che lasciava spazio a repliche.

Leslie sospirò e disse con dolcezza: «Tesoro, stai male. Cosa ti sta succedendo, hai un’idea?».

«Reazione allergica».

«A cosa? Hai il vaccino?».

Raccolse la camicia di Niall da terra e cercò una siringa pronta nel taschino. Non c’era niente. La lasciò cadere. Dove potrebbe essere? Anche sui due comodini, niente. Allungò una mano e provò a palpare le tasche dei jeans che Niall aveva addosso.

Lui le afferrò la mano. «Non ti ho portata qui per fare l’amore e non mi sento certo in condizioni di farlo, ma…», la trasse a sé, facendola distendere sul proprio petto, «questo non significa che sia immune alle tue carezze».

Poi, appoggiando una mano alla parete, si alzò. «Aiutami a uscire. Ho bisogno d’aria. Devo schiarirmi le idee prima di dire qualcosa che non ho il diritto di pronunciare».

«Diritto?», domandò Leslie mettendoglisi accanto, per sostenerlo. Lui le passò una mano sulle spalle e lei gli cinse i fianchi con un braccio.

Quasi parlando tra sé, Leslie esclamò: «Seth. Ash. Hanno tutti dei segreti da nascondere». Alzò la testa per guardare Niall. «Dovrei mettermi a fare domande finché non ottengo qualche risposta da qualcuno».

Si concentrò sul compito faticoso di fargli attraversare i vagoni. Con un respiro sibilante Niall allungò una mano verso la porta, ma la sfiorò soltanto e per un attimo entrambi persero l’equilibrio.

«Stai bene?».

«No. Non molto. Ma tra un minuto mi riprendo, vedrai».

Non sapendo cosa rispondere, né tanto meno cosa fare a quel punto, Leslie si diede un’occhiata intorno. Vide una sedia e, mentre Niall si appoggiava pesantemente a lei, cercò di trascinarla fuori, nell’oscurità che regnava nello scalo ferroviario. Non fu semplice, ma aveva accompagnato tante volte suo padre in camera, ubriaco. Niall si sedette. Leslie

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